tag:blogger.com,1999:blog-8950549678794622432024-02-20T01:50:10.519+01:00Chi ha paura del lupo?Favole e racconti per bambiniAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/06224321501283669974noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-895054967879462243.post-28392634414408378992015-02-05T17:56:00.000+01:002015-05-21T18:25:02.374+02:00Piccolo Orso, giovane pescatore Inuit<div dir="ltr" id="docs-internal-guid-b12663ba-aa85-85c6-b2eb-614f506b15ea" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">"Che ci vuole? Posso pescare il pesce più grosso di tutti senza nessuno sforzo, io!" Cosí comincia l’avventura di Piccolo Orso, il giovane pescatore Inuit.</span></div>
<div dir="ltr" id="docs-internal-guid-b12663ba-aa85-85c6-b2eb-614f506b15ea" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Bhè, in realtà la storia di Piccolo Orso comincia diversi anni prima, quando ben protetto dentro all’igloo nasceva un bambino piccolo piccolo, cosí piccolo che la sua mamma dovette cucire un marsupio di soffice pelle di foca per tenerlo sempre con se, al calduccio stretto stretto contro di lei. Dentro al suo caldo marsupio Piccolo Orso cresceva felice e imparava a conoscere il mondo dall’alto della schiena della sua mamma.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmnaJdANYitTz_42ArH58uKd-E0-WWuLJV97v_1NaUkSp37AsBk3t37OPhLYTHU9E2_g_ZT8lPdplclCEcen8_yAurOIuuM4efT0qJVt0iuN8O2_bEwzCxlXdAVwFHTkRteSir-G2zubnF/s1600/piccolo+orso1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="203" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmnaJdANYitTz_42ArH58uKd-E0-WWuLJV97v_1NaUkSp37AsBk3t37OPhLYTHU9E2_g_ZT8lPdplclCEcen8_yAurOIuuM4efT0qJVt0iuN8O2_bEwzCxlXdAVwFHTkRteSir-G2zubnF/s1600/piccolo+orso1.jpg" width="400" /></a></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> Un giorno però Piccolo Orso vide alcuni bambini ridere e giocare in strada, era cominciata la primavera e l’intero villaggio festeggiava l’inizio di una nuova stagione dopo il rigido inverno. In lui si fece strada la curiosità e il desiderio di giocare con altri bambini come lui, e Cicogna Bianca, sua mamma, sorridendogli dolcemente disse: “Questo marsupio che ci ha tenuti uniti durante tutti questi anni ormai è diventato troppo piccolo e stretto per te, è arrivato il momento di scoprire il mondo. Cosí come i cuccioli di orso che, dopo aver passato l’inverno al sicuro nella tana insieme a mamma orsa, con l’arrivo della primavera partono alla ricerca della propria strada, anche per te è arrivato il momento di camminare solo” Con le lacrime agli occhi gli disse poi “Ricordati che, anche se se più piccolo degli altri, con intelligenza e un pò d’astuzia potrai raggiungere tutte le tue mete. Non scoraggiarti mai, non c’è ostacolo che tu non possa superare”.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Piccolo Orso non era sicuro di aver capito del tutto le parole di Cicogna Bianca ma pieno di coraggio e con il cuore che batteva forte usci dal marsupio e scese a terra.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da quella nuova prospettiva si accorse di come il villaggio e persino il suo igloo sembravano immensi e sconosciuti, e lo invase un’irresistibile desiderio di esplorare e scoprire il mondo!</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Col passare dei mesi Piccolo Orso cresceva e grazie alla sua lealtà e generosità non tardò a farsi molti amici tra gli altri bambini del villaggio.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma un pensiero lo rattristava, tutti i bambini della sua età erano abili pescatori e si avventuravano tra i ghiacci della banchina polare a bordo di agili canoe, mentre lui, piccolo com’era, non era mai riuscito a catturare neanche una minuscola sardina.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Allora si ricordò delle parole di sua mamma e cominciò a capirne il significato: la soluzione era dentro di lui, avrebbe trovato il modo di pescare il pesce più grosso nonostante le difficoltà.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Piccolo Orso cominciò a pensare, come poteva sfruttare la sua bassa statura per farne un punto di forza?</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Allora gli venne un’idea, se era la forza fisica che gli mancava doveva sfruttare la forza dell’animale più potente che conosceva, il grande e maestoso orso bianco.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Si appostò sulla banchina, proprio dove gli orsi erano soliti andare a pescare, e aspettò pazientemente l’arrivo di un grosso orso spinto dalla fame. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaWXpm6Pu0rA6Gu2uDMsDLz2J5K89Ved-mbua5mIZFIkL8uQXEvkyx1Pec0pgwqs4B3bnPMxtWzrcMT8_61TOfoTzVhN0R0Rkk40xPhLbnhJPceAaRar_HiNVb_6GxaQzuaVxUJttQwDGz/s1600/piccolo+orso2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="357" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaWXpm6Pu0rA6Gu2uDMsDLz2J5K89Ved-mbua5mIZFIkL8uQXEvkyx1Pec0pgwqs4B3bnPMxtWzrcMT8_61TOfoTzVhN0R0Rkk40xPhLbnhJPceAaRar_HiNVb_6GxaQzuaVxUJttQwDGz/s1600/piccolo+orso2.jpg" width="400" /></a></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Quando vide arrivare l'orso con un salto riuscí ad aggrapparsi alla folta pelliccia dell’animale e si afferrò più forte che poteva.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Piccolo com’era passò del tutto inosservato, l’orso non si accorse di nulla e continuò a pescare, finchè con un colpo dell’enorme zampa l’orso riusci a catturare uno splendido salmone luccicante e in quell’istante Piccolo Orso gli sussurrò all’orecchio “ehi tu, bestione, lasciami andare...non lo sai che la mia pelle è velenosa? Se mi mangi ti verrà un mal di pancia terribile” L’orso, spaventato da quello strano pesce parlante aprì subito la bocca per lasciarlo andare e si allontanò di corsa.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUu98DD-dtVYlOvYRt_DEn879opMX3X8K9XJcOOGbhgZsN_nS9EZJBcD-fT_QdJqh9ftNyVUcxJaYVvuvvADmUAQnoS3Exr6zaEhXNaS6wt7uGMEQI3Cxd-vn1GNqGojrgrelPuAsKe7K4/s1600/piccolo+orso3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="305" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUu98DD-dtVYlOvYRt_DEn879opMX3X8K9XJcOOGbhgZsN_nS9EZJBcD-fT_QdJqh9ftNyVUcxJaYVvuvvADmUAQnoS3Exr6zaEhXNaS6wt7uGMEQI3Cxd-vn1GNqGojrgrelPuAsKe7K4/s1600/piccolo+orso3.jpg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Piccolo Orso, che nel frattempo era sceso scivolando sulla pellicica dell’orso, raccolse il grosso pesce e lo portò trionfante al villaggio dove lo accolsero come un eroe. Finalmente era diventato un pescatore!</span></div>
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06224321501283669974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-895054967879462243.post-44279708562122874102014-11-09T23:16:00.001+01:002014-11-09T23:32:39.301+01:00Una favola per imparare le vocali<div dir="ltr" id="docs-internal-guid-04806e5a-969d-32a6-c514-98fb6c075318" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><i>Giocando e sognando si impara tutto più in fretta, e anche imparare a leggere diventa un piacere.</i> </span><br />
<br />
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Cos’hanno in comune un asino, un elefante, un ippopotamo, un orso e un…uovo? No, non è un indovinello ma l’inizio della nostra storia, e se vi sentite confusi di fronte a questa strana riunione provate a immaginare come dovevano sentirsi i nostri amici al ritrovarsi in questa curiosa circostanza.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYW8hIAzqGHJO7kbx_0TDlDI3Sk0dXaEGtATZ7SgioXsBS_llY2HGW-gJ_w7yr8pzW1bknXFdnvQnA9t-87N38GHjKeVYv1I6rD_oNrt1zXcY-lfq6H3xtLp31G2uy1XrhfEBe0KX5Y1mM/s1600/vocali.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYW8hIAzqGHJO7kbx_0TDlDI3Sk0dXaEGtATZ7SgioXsBS_llY2HGW-gJ_w7yr8pzW1bknXFdnvQnA9t-87N38GHjKeVYv1I6rD_oNrt1zXcY-lfq6H3xtLp31G2uy1XrhfEBe0KX5Y1mM/s1600/vocali.jpg" height="347" width="400" /></a></div>
<div dir="ltr" id="docs-internal-guid-04806e5a-969d-32a6-c514-98fb6c075318" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
</div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molti di loro non avevano mai visto questo strano oggetto e si guardavano l’un l’altro senza dire una parola. Per primo intervenne l’asino, che al contrario di quello che si crede era il più perspicace di tutti gli animali: “sembra una scatolina ben sigillata, cosa ci sarà dentro?” e aggiunse l’orso, da attento osservatore com’era “è rotondeggiante ma non è tondo, è biancastro ma non è bianco...uno strano oggetto davvero!” </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’elefante, che non era affatto paziente e voleva risolvere questo rompicapo, interpellò direttamente l’oggetto...ehm l’uovo: “Come ti chiami?” e al vedere che non otteneva nessuna risposta aggiunse “Sei strano e silenzioso ma non sembri pericoloso...magari col tempo potremo diventare buoni amici”.</span><br />
</div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">E l’ippopotamo? Non voleva certo essere da meno dei suoi amici e decise che sarebbe stato lui a scoprire l’origine dello strano oggetto.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Si armò di coraggio e si avvicinò a quella minuscola cosa rotondeggiante mentre l’asino, l’elefante e l’orso non osavano neanche respirare.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Era ormai a un palmo dall’uovo quando si sentí un “piooo” e l’uovo si mosse leggermente, come se tremasse.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">“È vivo!” esclamarono in coro.</span><br />
</div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">E fu cosi che, senza sapere bene cosa fosse, l’asino, l’elefante, l’ippopotamo e l’orso decisero di adottare l’uovo e se ne presero cura con amore.</span><br />
</div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’orso mise a disposizione la propria casa, una grotta al riparo sul fianco della montagna, per mantenere l’uovo al sicuro da ogni pericolo: “nella mia grotta nessuno oserà disturbarlo” disse.</span><br />
</div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’asino aggiunse: “e per farlo riposare su un comodo lettino gli regalo un ciuffo delll’erba più tenera che cresce nel mio giardino”</span><br />
</div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’elefante si offrì di occuparsi dell’acqua per lavare e rinfrescare l’uovo nelle giornate più calde, portandola fino alla grotta nella sua proboscide.</span><br />
</div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">E l’ippopotamo? Forse non lo sapete ma aveva una voce dolce e delicata, perfetta per cantare ogni sera una ninna al piccolo uovo.</span><br />
</div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">E fu cosi che grazie alla protezione dell’orso, al soffice giaciglio dell’asino, rinfrescato dall’elefante e cullato dalle canzoni dell’ippopotamo dall’uovo ben presto nacque un vispo anatroccolo!</span><br />
<br />
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Clicca qui per <a href="http://mammavio.blogspot.com.es/2014/09/scarica-lalfabeto-da-colorare-le-vocali.html">scaricare le tavole con le vocali da colorare</a>. </span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06224321501283669974noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-895054967879462243.post-74637341010803012762014-07-31T20:43:00.002+02:002015-05-22T11:54:25.342+02:00Il volo di Gea, una favola sull'empatia<i>Un racconto sull’empatia. Quando ci mettiamo nei panni degli altri si aprono nuovi orizzonti. </i><br />
<br />
L' uccellino cinguettava “ciu ciiiiuciu ciu” e i clienti del bar del Signor Antonio entravano volentieri a prendere un caffè nella terrazza per ascoltare il suo canto delicato e trillante come tanti campanellini.
La sua voce argentina sembrava intonare un canto allegro e spensierato per la gioia dei clienti del bar che lo ascoltavano distratti e non vedevano la tristezza e la solitudine nei suoi piccoli occhi di uccellino.<br />
<br />
Lui invece cantava ma non di allegria, il suo canto aveva parole tristi e malinconiche che gli ricordavano la sensazione del vento tra le piume delle ali e lo spettacolo magnifico delle chiome degli alberi viste da lassú, volando.
Mentre cantava riusciva a non pensare alle sbarre della gabbietta e alla noia delle giornate che si ripetevano monotone.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi67jiS2tPzGCDNYa3g-nx3lRD7R4UsAtSrlEYAgO0wf2ZN7nSHy06yn-PxOpXnYuwTGtDZn0V6Mn2fRNCYV2FBE9NVXChjRrRKbROdn8OneGJPOtOo1Cxl-c3ceUscsM6VRvKGgCUp4g5J/s1600/handprinting+bird2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi67jiS2tPzGCDNYa3g-nx3lRD7R4UsAtSrlEYAgO0wf2ZN7nSHy06yn-PxOpXnYuwTGtDZn0V6Mn2fRNCYV2FBE9NVXChjRrRKbROdn8OneGJPOtOo1Cxl-c3ceUscsM6VRvKGgCUp4g5J/s1600/handprinting+bird2.jpg" width="301" /></a></div>
<br />
Un giorno però successe qualcosa, una bambina entrando nel bar per comprare un gelato ascoltò il suo canto e si sentì improvvisamente triste senza sapere bene il perchè. Allora guardò negli occhi il piccolo uccellino, si accorse che la tristezza veniva proprio da quel canto e si avvicinò alla gabbia.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
“Perchè sei triste?” sussurrò la bimba<br />
“ciu ciiiu ciu” trillò l’uccellino<br />
<br />
Gea, cosí si chiamava la bambina, aveva un segreto per capire gli altri anche quando le parole non erano d’aiuto: si immaginava di essere al loro posto, si metteva nei panni degli altri per capire le loro emozioni.
E cosí fece, si immaginò di vivere chiusa in una piccola gabbia senza poter correre e giocare con gli amici.<br />
<br />
Chiuse gli occhi per concentrarsi e all’improvviso sentí un formicolio alle gambe, come quando stava molto tempo nella stessa posizione: “Forse è proprio quello che sente quest’uccellino: di certo gli formicolano le ali per non poterle aprire e forse è triste perchè non è libero di volare come gli altri uccelli”, pensò. Per un momento le sembrò quasi che le fossero spuntate le ali e sentí un forte desiderio di volare in alto nel cielo.<br />
<br />
Senza pensarci due volte Gea aprí la piccola gabbia sperando che nessuno la vedesse e l’uccellino la guardó cercando di capire perchè quella bambina gli aveva dato la libertà.
Avrebbe voluto dimostrarle la sua gratitudine ma non sapeva come fare, allora fece un ultimo cinguettio di addio e seguí il suo istinto che gli diceva di aprire le ali e volare via.<br />
<br />
I clienti del bar senza capire cosa fosse successo si fermarono un istante, fu una frazione di secondo in cui sembrava che il tempo si fosse fermato. Nessun cucchiaino suonava contro il bordo della tazza, i ragazzi che scherzavano interruppero le loro risate e persino i cellulari per un attimo smisero di suonare.<br />
<br />
In silenzio Gea usci dal bar mangiando il suo gelato e si ritrovò a camminare per strada con lo sguardo rivolto verso il cielo, cercando distrattamente quell’uccellino dallo sguardo triste.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTorvaiUVp6zij0H2zGe5NiCfngEWIvDqFTs6Z4TjhIuuq34XRqZMU6YDfQbjrz9DifF4aDdDH-px6PuAJJ2rOKLFHBo9ToxdCVOf96zbnzytuDFORXPCJhrzQ0KmW0Z1CxrAEN5VIIM02/s1600/handprinting+bird.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTorvaiUVp6zij0H2zGe5NiCfngEWIvDqFTs6Z4TjhIuuq34XRqZMU6YDfQbjrz9DifF4aDdDH-px6PuAJJ2rOKLFHBo9ToxdCVOf96zbnzytuDFORXPCJhrzQ0KmW0Z1CxrAEN5VIIM02/s1600/handprinting+bird.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
All’improvviso cominciò a sentire il fruscio del vento tra le dita, l’aria fresca le accarezza il viso e il rumore del traffico si sentiva in lontananza, ovattato.
Chiuse gli occhi per assaporare quella sensazione di libertà e, con gli occhi chiusi, vide la città dall’alto, il porto con le barche dei pescatori e le colline alle spalle.<br />
<br />
Capi che era il regalo d’addio dell’uccellino, il suo modo di dirle grazie: stava volando con lui e osservando il mondo con i suoi occhi.<br />
<br />
<i><span style="font-size: small;">Un grazie speciale a Gemma e Irene che mi hanno ispirato questa storia e mi hanno dato una mano ;) con le illustrazioni!</span></i>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06224321501283669974noreply@blogger.com4