giovedì 5 febbraio 2015

Piccolo Orso, giovane pescatore Inuit

"Che ci vuole? Posso pescare il pesce più grosso di tutti senza nessuno sforzo, io!" Cosí comincia l’avventura di Piccolo Orso, il giovane pescatore Inuit.

Bhè, in realtà la storia di Piccolo Orso comincia diversi anni prima, quando ben protetto dentro all’igloo nasceva un bambino piccolo piccolo, cosí piccolo che la sua mamma dovette cucire un marsupio di soffice pelle di foca per tenerlo sempre con se, al calduccio stretto stretto contro di lei.  Dentro al suo caldo marsupio Piccolo Orso cresceva felice e imparava a conoscere il mondo dall’alto della schiena della sua mamma.


 Un giorno però Piccolo Orso vide alcuni bambini ridere e giocare in strada, era cominciata la primavera e l’intero villaggio festeggiava l’inizio di una nuova stagione dopo il rigido inverno. In lui si fece strada la curiosità e il desiderio di giocare con altri bambini come lui, e Cicogna Bianca, sua mamma, sorridendogli dolcemente disse: “Questo marsupio che ci ha tenuti uniti durante tutti questi anni ormai è diventato troppo piccolo e stretto per te, è arrivato il momento di scoprire il mondo. Cosí come i cuccioli di orso che, dopo aver passato l’inverno al sicuro nella tana insieme a mamma orsa, con l’arrivo della primavera partono alla ricerca della propria strada, anche per te è arrivato il momento di camminare solo” Con le lacrime agli occhi gli disse poi “Ricordati che, anche se se più piccolo degli altri, con intelligenza e un pò d’astuzia potrai raggiungere tutte le tue mete. Non scoraggiarti mai, non c’è ostacolo che tu non possa superare”.


Piccolo Orso non era sicuro di aver capito del tutto le parole di Cicogna Bianca ma pieno di coraggio e con il cuore che batteva forte usci dal marsupio e scese a terra.
Da quella nuova prospettiva si accorse di come il villaggio e persino il suo igloo sembravano immensi e sconosciuti, e lo invase un’irresistibile desiderio di esplorare e scoprire il mondo!
Col passare dei mesi Piccolo Orso cresceva e grazie alla sua lealtà e generosità non tardò a farsi molti amici tra gli altri bambini del villaggio.

Ma un pensiero lo rattristava, tutti i bambini della sua età erano abili pescatori e si avventuravano tra i ghiacci della banchina polare a bordo di agili canoe, mentre lui, piccolo com’era, non era mai riuscito a catturare neanche una minuscola sardina.
Allora si ricordò delle parole di sua mamma e cominciò a capirne il significato: la soluzione era dentro di lui, avrebbe trovato il modo di pescare il pesce più grosso nonostante le difficoltà.
Piccolo Orso cominciò a pensare, come poteva sfruttare la sua bassa statura per farne un punto di forza?

Allora gli venne un’idea, se era la forza fisica che gli mancava doveva sfruttare la forza dell’animale più potente che conosceva, il grande e maestoso orso bianco.
Si appostò sulla banchina, proprio dove gli orsi erano soliti andare a pescare, e aspettò pazientemente l’arrivo di un grosso orso spinto dalla fame. 


Quando vide arrivare l'orso con un salto riuscí ad aggrapparsi alla folta pelliccia dell’animale e si afferrò più forte che poteva.
Piccolo com’era passò del tutto inosservato, l’orso non si accorse di nulla e continuò a pescare, finchè con un colpo dell’enorme zampa l’orso riusci a catturare uno splendido salmone luccicante e in quell’istante Piccolo Orso gli sussurrò all’orecchio “ehi tu, bestione, lasciami andare...non lo sai che la mia pelle è velenosa? Se mi mangi ti verrà un mal di pancia terribile” L’orso, spaventato da quello strano pesce parlante aprì subito la bocca per lasciarlo andare e si allontanò di corsa.

Piccolo Orso, che nel frattempo era sceso scivolando sulla pellicica dell’orso, raccolse il grosso pesce e lo portò trionfante al villaggio dove lo accolsero come un eroe. Finalmente era diventato un pescatore!

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